di Erika Alessandrini*
Va ribadito, anche urlato: per arrivare a una fusione di Pescara, Spoltore e Montesilvano che sia funzionale ai cittadini e non ai politici di professione, occorre il Commissario. Il processo di fusione doveva servire a migliorare i servizi alla cittadinanza, a ottimizzare le risorse, ad avere accesso a più ampie possibilità di finanziamento e anche a ridimensionare i costi della politica, non certo a moltiplicare benefit e privilegi degli eletti. Invece, lo “Statuto provvisorio” licenziato dalla Commissione Statuto prevede la creazione di ben quattro municipi (Pescara Nord, Pescara Sud, Montesilvano e Spoltore), ciascuno con un presidente, una giunta municipale e un cospicuo numero di consiglieri, 24 per i tre municipi più grandi e 16 per Spoltore. A cui si aggiungeranno i 32 consiglieri comunali, più nove assessori e il sindaco di Pescara Nuova. Così è uno scandaloso poltronificio.
Unica voce “contro” in tutto il percorso e durante la votazione è stata quella del Movimento Cinque Stelle Pescara, che ha espresso il proprio voto contrario (gli altri partiti di Pescara hanno deciso di essere “presenti non votanti” al momento dell’espressione del parere) e che ha duramente contestato, come si evince dal verbale, ogni forma di appesantimento amministrativo voluto solo da chi, all’alba della nuova città, ha il timore di perdere il proprio strapuntino di potere. Così, Nuova Pescara viene mortificata e si violenta il senso stesso dell’unione, che è stata voluta dai cittadini come processo migliorativo della città e non come una valanga di incarichi ed emolumenti per i soliti noti.
È inaccettabile che si voglia trasformare questa storica fase di passaggio in una vera e propria Fiera della poltrona, vanificando ogni principio posto alla base di una fusione.
Abbiamo assistito al trionfo delle logiche di convenienza personale di tutti quei consiglieri di Montesilvano e Spoltore che vogliono che nulla cambi per mantenere la propria piccola sfera di potere, senza pensare all’interesse generale della nuova città che sta nascendo. Vergognoso!!!
Si riempiono la bocca di “identità territoriale”, ma in due anni nessuno di loro è riuscito a spiegare cosa sia, a cosa tengono, come vorrebbero che si esercitasse.
È chiaro oggi che quando parlano di “identità” si riferiscono a loro stessi e ad un posto a sedere in municipio o in Consiglio. Più che di identità, bisognerebbe parlare di indennità, quindi di soldi e privilegi. Basta! Come ripetiamo da anni: Commissario subito!
*Capogruppo M5s al Comune di Pescara