di Ernesto Grippo
Il ministero dell’Economia e Finanza non ha dato ancora una risposta scritta a un’interrogazione parlamentare, datata 30 maggio 2022, sugli incarichi conferiti da Marcello Minenna, ex direttore Agenzia delle Dogane, arrestato nei giorni scorsi, a Guido Dezio già direttore generale nel Comune di Pescara con la giunta Alessandrini e poi capo di gabinetto fortemente voluto dal neo sindaco Masci, da sempre vicinissimo al deputato Luciano D’Alfonso. Sul sito del Ministero, l’iter dell’interrogazione risulta in corso.
Nel 2019, all’atto del suo insediamento, Masci sceglie subito di non prorogare l’incarico di direttore generale a Dezio ma, contestualmente, lo nomina capo di gabinetto pur di non perderlo assolutamente proprio come uomo di fiducia, visto che comunque sarebbe rimasto in Comune come dirigente, essendo così inquadrato dopo essere risultato vincitore di un concorso a tempo indeterminato sul quale, peraltro, lo stesso Masci aveva sollevato pesanti dubbi, poi non riconosciuti degni di rilievo penale in sede di giudizio.
Nonostante lusinghe e corteggiamenti, a Dezio non è sufficiente il ruolo assegnato e partecipa a una selezione indetta dall’Ufficio dei Monopoli e, dal 28 settembre 2020, ne diventa direttore. Due mesi dopo è direttore ad interim anche della sede delle Marche e, dal 13 maggio 2021, è direttore ad interim dell’Ufficio delle dogane di Pescara.
A maggio 2022, il senatore Emanuele Dessì, in politica dal 2018 con il Movimento 5 Stelle, ma da aprile 2022 passato al Partito Comunista e confluito nel Gruppo Misto, formula, nell’ambito del sindacato ispettivo di competenza di ogni parlamentare, una precisa interrogazione a risposta scritta al Ministro Daniele Franco e, dopo aver elencato gli importanti incarichi conferiti a Guido Dezio da Marcello Minenna, figlio di Michele Minenna , già dirigente Anas, collega del senatore D’Alfonso, fa presente che “sembra che il dottor Dezio risulti essere stato recentemente indagato dalla Procura della repubblica di Pescara per turbativa d’asta“ perché nel giugno del 2020, all’epoca dei fatti contestati, era ancora capo di gabinetto del Comune di Pescara …avrebbe fatto da tramite tra politici ed impresa …sotto la lente anche la gara indetta il 7 agosto dal Comune per la fornitura di 5 bus elettrici”.
Il senatore Dessì chiede anche di sapere “quali azioni intenda intraprendere (il Ministro, ndr) al fine di verificare e garantire la tutela degli interessi pubblici nell’ambito degli uffici cui il dottor Dezio risulta occupare ruoli così rilevanti”.
Un silenzio ancor più assordante alla luce degli ultimi fatti di cronaca giudiziaria che hanno portato all’arresto di Minenna e alla pubblicazione sui media di un colloquio tra D’Alfonso e Minenna, il 5 novembre 2021, con il politico abruzzese del Pd che esorta l’ex direttore generale delle Dogane a scegliere “un avvocato che prende il caffè nei palazzi alti”.
L’inchiesta della Procura di Roma è coordinata da tre pubblici ministeri: Antonio Giammaria, Fabrizio Tucci e Gennaro Varone.
Oggi risulta che Dezio non sia più direttore ad interim dell’agenzia delle dogane di Pescara dal 31 marzo di quest’anno. E dal prossimo 1 ottobre cesserà ogni suo incarico all’Agenzia delle dogane perché il suo contratto era a tempo determinato per la durata di 3 anni. Dal 1 ottobre tornerà ad essere un dirigente del Comune di Pescara a tutti gli effetti.